Prese le "Giovani locuste" della Versilia
Prediligevano negozi di parrucchieri, alimentari, macellerie e abitazioni private i 5 giovani arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Lucca al termine dell'operazione "Giovani locuste", così denominata a causa della "voracità " dei criminali.
Sono accusati di furto pluriaggravato e continuato in concorso e per questo uno di loro, un italiano di 17 anni, è finito in carcere, mentre gli altri quattro, un italiano e un romeno anch'essi diciassettenni, nonché un italiano e un albanese di 20 anni, sono agli arresti domiciliari.
L'indagine è iniziata a causa dei numerosi furti avvenuti nella provincia di Lucca tra settembre e novembre scorsi, commessi anche 3 o 4 nella stessa notte arraffando qualsiasi cosa: soldi e gioielli, ma anche vestiti, borse, televisori, taniche di benzina, prosciutti e pacchetti di patatine.
Il punto di svolta delle indagini è stato il furto commesso in un'agenzia di viaggi e documentato dalle immagini delle telecamere di sicurezza. Grazie al video gli investigatori sono risaliti ai probabili responsabili dei furti, i quali sono stati messi sotto costante controllo. Proprio durante un pedinamento notturno, due dei giovani sono stati arrestati in flagranza dopo aver rubato soldi e salumi in una macelleria e un serbatoio di nafta su una barca ormeggiata nel porto di Viareggio.
Il successivo sviluppo delle indagini ha portato all'arresto di altri due che agivano insieme a loro e gli uomini della Mobile attribuiscono a questo gruppo almeno 21 colpi.
Il quinto arrestato, l'albanese, non faceva parte del gruppo ed è stato arrestato perché nel corso delle indagini gli agenti gli hanno attribuito la responsabilità di cinque furti in abitazioni.
Dopo aver interrogato i giovani criminali gli agenti hanno effettuato diverse perquisizioni, trovando buona parte della refurtiva all'interno di un vecchio casello ferroviario.
(modificato il 13/02/2013)