Presentato il report "Criminalità minorile e gang giovanili"
È stato presentato questa mattina a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, il report “Criminalità minorile e gang giovanili”, realizzato dal Servizio analisi criminale della stessa Direzione centrale.
A presentare l’elaborato è stato il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi, in qualità di direttore centrale della Polizia criminale. Presenti all’evento anche i rappresentanti della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, del Comando generale della Guardia di finanza e del Corpo della Polizia penitenziaria.
Il report analizza, con riferimento al periodo 2010-2023, le segnalazioni di minori, nella fascia di età compresa tra 14 e 17 anni, denunciati e/o arrestati in Italia, estrapolate dalla Banca dati delle Forze di polizia.
Nel corso della presentazione il prefetto Grassi ha evidenziato come, nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell’ultimo biennio non segnalino un incremento, sia necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le Forze di polizia e della società civile per tenere alta l’attenzione su un tema tanto sensibile.
Dai dati presenti nell’elaborato si evince che nel 2023, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni totali fanno registrare un decremento del 4,15 per cento.
A fronte di un aumento delle segnalazioni per rapina del 7,69 per cento, si riscontra un decremento dell’11,73 per cento per i furti e del 6,11 per cento per le estorsioni.
A fronte di un lieve incremento dell’1,96 per cento delle segnalazioni per lesioni personali, quelle per minaccia, rissa e percosse sono diminuite, rispettivamente, del 10,89, 16,41 e 16,52 per cento. Le segnalazioni per violenza sessuale registrano un incremento dell’8,25 per cento rispetto al 2022.
Il report riporta anche la mappatura delle gang giovanili nel nostro Paese, realizzata grazie ai contributi forniti dalle questure e dai reparti territoriali dell’Arma dei carabinieri.
Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: numero inferiore alle 10 unità, prevalenza del genere maschile, fascia d’età 15-24 anni, consumazione di atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.
Il documento richiama anche la necessità di educare i ragazzi alla legalità attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle Istituzioni e il necessario coinvolgimento di tutti gli attori, in primis famiglia e scuola.