Prostituzione: l'ultimo "Cuba libre" per 18 sfruttatori

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prostituta in stradaGiovani donne, soprattutto cubane, venivano assunte come ballerine, ma in realtà venivano avviate alla prostituzione in alcuni night club in Abruzzo e nel Lazio.

La Squadra mobile di Pescara stamattina, con l'operazione "Cuba libre", ha arrestato 18 persone e sequestrato 3 locali nelle province di Pescara, Chieti e Rieti.

L'organizzazione criminale è accusata di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina,di sfruttamento della prostituzione e di spaccio di droga.

L'indagine è iniziata a novembre 2009 con l'invio di un esposto anonimo in cui si diceva che un certo Omar era il componente di una banda che costringeva giovani ragazze cubane a prostituirsi.

Da intercettazioni telefoniche e controlli alla posta elettronica, i poliziotti di Pescara hanno scoperto che il capo di tutta l'organizzazione era Omar Morejon, un cittadino cubano residente da qualche anno a Montesilvano (Pescara).

Il fine ultimo della banda era quello di introdurre nel mercato della prostituzione le giovani, dopo averle fatte arrivare in Italia con la scusa di fornire loro un lavoro regolare. Gli esponenti si occupavano delle pratiche burocratiche per l'ingresso e la permanenza in Italia.

Il capo Omar aveva un forte ascendente sulle ragazze le quali, per non deluderlo e per non rischiare di tornare nel loro Paese d'origine da cui non avrebbero più fatto rientro in Italia, accettavano tutte le richieste di prestazioni sessuali fatte dai clienti nonché dai titolari dei locali. Alcuni di questi ultimi sono anche stati accusati di violenza sessuale.

03/05/2011