Prostituzione: sgominata una banda di rumeni a Pescara

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Questa mattina, gli uomini della squadra mobile della Questura di Pescara, hanno arrestato un'organizzazione criminale composta da cittadini rumeni accusati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, anche di ragazze minorenni, in un tratto della riviera di Montesilvano (Pescara).

Dieci le ordinanze di misura cautelare emesse dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara. Nelle ordinanze il Gip parla anche di "sfruttamento talvolta selvaggio di essere umani trattati alla stregua di oggetti da cui trarre vantaggi economici" documentando l'acquisto di quattro donne per un valore di 2.000 euro ognuna, un mercato di essere umani avvenuto all'interno di campi nomadi di Roma.

A capo dell'organizzazione vi erano due donne. Si occupavano del reclutamento delle ragazze che facevano venire direttamente dalla Romania per poi costringerle a prostituirsi. Reperivano gli alloggi, accompagnavano le vittime sul posto di lavoro, dislocandole su una particolare porzione di territorio lungo la riviera Nord di Montesilvano dove maggiore era l'afflusso di clienti.

L'attività delle giovani prostitute era organizzata in maniera manageriale, individuando i giorni, gli orari di lavoro e le somme di denaro da chiedere ai clienti. Alcune delle ragazze venivano reclutate con la promessa di un posto di lavoro onesto per poi invece indurle con la forza e le minacce a prostituirsi, altre, avviate alla prostituzione dopo essere state drogate.

Una ragazza in particolare e' stata accompagnata in Italia con la promessa di un posto come badante ed invece al suo arrivo a Pescara e' stata sequestrata in un'abitazione di Francavilla al Mare (Chieti), dove e' rimasta segregata per diversi giorni.

Quattro le minorenni cadute nella rete dell'organizzazione, due delle quali reclutate in un orfanotrofio in Romania.

29/02/2008
(modificato il 14/07/2008)
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