Protocollo Zeus
Al momento dell’esecuzione del provvedimento di Ammonimento, sia per violenza domestica che per atti persecutori, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso trattamentale integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute, nell’ottica di implementare la capacità di contenimento e gestione delle violenze relazionali.
Per favorire la “presa in carico” dei soggetti ammoniti, le questure, a partire da quella di Milano, hanno sottoscritto protocolli con i servizi presenti sul territorio, che spesso hanno preso il nome di protocolli “Zeus” per evocare il primo caso di maltrattamento nella mitologia greca. È stato sviluppato, quindi, un metodo di approccio che ha consentito di ottenere positivi risultati in termini di implementazione dell’efficacia dello strumento dell’Ammonimento del questore.
Tra le questure che hanno avviato il protocollo già da qualche tempo, infatti, è stata effettuata una verifica dei risultati ottenuti, che ne conferma la validità in termini di abbassamento della recidiva, a dimostrazione che l’attenzione e gli interventi preventivi rivolti all’autore di violenza sono indispensabili e si collocano in rapporto di complementarità rispetto a quelli effettuati a sostegno delle vittime.
Per diffondere la buona pratica, la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato partecipa come stakeholder al Progetto europeo ENABLE – Early Network-based Action against abusive Behaviours to Leverage victim’s Emporwerment, coordinato dal Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm) di Milano, avviato nel gennaio 2021 e che terminerà nel gennaio 2023.
Approfondimenti
La Divisione anticrimine della questura di Milano, nel 2018, ha sottoscritto con il Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm), il Protocollo Zeus, un’intesa in materia di atti persecutori e maltrattamenti che ha lo scopo di intercettare le condotte a rischio. Il nome del progetto evoca il “primo maltrattante (noto) della storia”, la cui modalità di dominio e verticalismo nelle relazioni costituisce un monito da cogliere: perché gli Zeus in erba non si trasformino in despoti è necessario troncare sul nascere il loro agire inadeguato e violento. Il trattamento è volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella convinzione che intervenire all’inizio della spirale della violenza è determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti, affinché colui che li ha commessi possa “fermarsi prima”.
Il protocollo prevede una sinergia particolare tra operatori della questura e del Cipm coinvolti nell’intervento di prevenzione. Il questore, ammonita la persona, la “invita formalmente” a prendere contatto con gli operatori del Cipm per accedere ad un percorso – gratuito – di riflessione sulle sue condotte moleste, per esempio sulla difficoltà nel controllo della rabbia.
Altri simili accordi, sul modello del Protocollo Zeus, sono stati sottoscritti da altre questure, per esempio, con il Cam, Centro di ascolto maltrattanti, Onlus che, tra le altre cose, fornisce anche consulenza telefonica gratuita, riservata e confidenziale, per dare agli uomini informazioni e riferimenti per aiutarli a fare qualcosa per fermare il loro comportamento violento. Molti altri i centri che offrono gratuitamente percorsi terapeutici per aiutare gli autori dei maltrattamenti ad acquisire la consapevolezza di tenere condotte violente e a gestire i propri impulsi.
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(modificato il 21/11/2023)