Ragusa: con l'operazione "Agnellino" 22 arresti per droga
Con l'operazione "Agnellino" si è chiusa oggi l'indagine che ha portato all'arresto un gruppo di trafficanti di stupefacenti, composto da 22 persone tra italiani e albanesi.
L'associazione criminale importava dall'Albania ingenti quantitativi di droga, in particolare cocaina e marijuana, per poi rivenderla al dettaglio nella provincia ragusana.
Le indagini, iniziate nel giugno 2011, hanno consentito, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e servizi di video ripresa, di ricostruire l'organigramma dell'organizzazione, composta non solo da uomini ma anche da due donne, mogli di due degli indagati.
I poliziotti della Squadra mobile di Ragusa insieme con quelli del Commissariato di Comiso, durante le investigazioni, hanno delineato anche il modus operandi del gruppo. Nello specifico l'organizzazione si riforniva di droga in Albania e poi, disponendo di una vasta rete di rivenditori al dettaglio, la immetteva sul mercato della provincia iblea in piccole dosi.
La droga veniva consegna ai "clienti" direttamente presso le loro abitazioni o ritirata a casa di alcuni degli arrestati.
Addette alla consegna erano le due donne che con la scusa di consegnare ai clienti la busta della spesa gli portavano la marijuana.
Inoltre, alcuni membri dell'organizzazione svolgevano l'attività di pastorizia e, per parlare anche con gli altri componenti della banda, utilizzavano espressioni in codice tra cui la parola "agnello" corrispondente ad un chilo di sostanza stupefacente.
Le indagini hanno anche fatto emergere singolari espedienti per superare i controlli della Polizia durante l'importazione di stupefacente: in alcuni casi, le partite di droga venivano nascoste all'interno di auto appositamente danneggiate per trasportarle con carri attrezzi.