Rapinarono 90 mila euro, arrestata banda di palermitani
Il 27 aprile scorso, tre uomini, uno a volto scoperto e due con il passamontagna, armati di taglierino hanno rapinato una banca nel centro di Capo d'Orlando (Messina), portandosi via 90 mila euro. Uno dei rapinatori è stato preso la sera stessa e ieri gli uomini del Commissariato del comune messinese hanno arrestato gli ultimi membri della banda. In tutto cinque gli arrestati, quattro in carcere e uno ai domiciliari, con l'accusa di rapina aggravata in concorso.
Si tratta di un gruppo di criminali palermitani che hanno operato in trasferta, grazie ad una persona che li ha messi in contatto con un basista locale, il gestore di una sala giochi di fronte alla banca, dove i rapinatori si sono cambiati dopo il colpo.
La sera stessa della rapina, uno dei criminali è stato fermato per caso dai Carabinieri e arrestato perché trovato in possesso di 25 mila euro, parte del bottino. Purtroppo l'uomo ha mantenuto fede al suo voto di omertà e non ha detto nulla circa gli altri membri del gruppo. Insieme a lui c'era anche il basista della banda.
La squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Capo d'Orlando ha esaminato le registrazioni di tutti gli impianti di video sorveglianza privati esistenti nelle vie adiacenti la banca. L'analisi ha permesso agli investigatori di individuare un'auto parcheggiata nei pressi dell'istituto di credito, con due persone a bordo che, nelle due ore precedenti alla rapina non si sono mosse. In un'altra immagine si vedeva scendere da una macchina un uomo con gli stessi abiti di uno dei rapinatori a volto coperto.
I testimoni hanno raccontato alla polizia di aver riconosciuto nei rapinatori un forte accento palermitano, così gli uomini del commissariato hanno contattato i colleghi della Squadra mobile di Palermo che hanno riconosciuto l'autista della macchina parcheggiata vicino alla banca, il passeggero ed il terzo componente.
Dalle successive indagini è emerso che il giorno precedente la rapina i tre malviventi avevano avuto numerosi contatti con un altro soggetto palermitano, l'ideatore del colpo, anch'esso arrestato la settimana scorsa.