Reggio Calabria: arrestato De Stefano, uno dei latitanti più pericolosi
La Polizia di Stato ha arrestato, a Reggio Calabria, Giuseppe De Stefano, ritenuto il capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta e inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi diramato dal Ministero dell'Interno. Al momento dell'arresto l'uomo era con la moglie e i figli in un appartamento del quartiere Pietrastorta di Reggio Calabria e non era armato.
Giuseppe De Stefano di 39 anni era latitante dal 2003 ed era stato già condannato in via definitiva a 18 anni di carcere per traffico di sostanze stupefacenti e associazione mafiosa. A suo carico ha anche un'altra condanna a 30 anni di reclusione, in primo grado, per omicidio. Nei mesi scorsi il tribunale dei minori di Reggio Calabria aveva tolto a De Stefano anche la patria potestà dei suoi figli considerata la "sua totale assenza dalla vita familiare".
"Un arresto importante perché il De Stefano era il latitante numero uno in Calabria" - ha detto il capo della squadra mobile reggina Renato Cortese raccontando alcuni dettagli dell'operazione alla stampa. Gli investigatori sono arrivati a lui tenendo sotto controllo, per tanto tempo, un suo fiancheggiatore anche lui arrestato.
Il ministro dell'Interno, in viaggio per New York dove incontrerà i vertici dell'Fbi e del Dipartimento di Polizia di New York, ha espresso al capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, il suo compiacimento per il "brillante arresto del latitante Giuseppe De Stefano". Il Ministro ha poi aggiunto che "questa ulteriore operazione della Polizia va sempre più verso il palese sradicamento definitivo di ogni forma di associazione criminale". Le sue parole sono state ribadite anche dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano che, nell'esprimere gratitudine al capo della Polizia e al questore di Reggio Calabria, ha scritto in una nota: "Un risultato che contribuisce a indebolire fortemente i vertici dell'organizzazione calabrese".