Reggio Calabria: arrestato il numero 1 della 'Ndrangheta
Era latitante dal 1993, Giovanni Tegano, uno dei 30 latitanti più pericolosi nella lista del ministero dell'Interno. Il 70enne boss della 'Ndrangheta è stato preso nel corso di un'operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria.
Gli agenti hanno fatto irruzione in una abitazione in località Perretti (Reggio Calabria) dove hanno sorpreso Tegano in compagnia di altre persone. Il boss che era armato e le altre persone non hanno opposto resistenza e sono stati tutti arrestati.
Tegano deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio ma deve rispondere anche dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi ed altro.
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è immediatamente congratulato con il capo della Polizia Antonio Manganelli: "La cattura di Tegano - ha detto il Ministro - è il colpo più duro che si potesse infliggere oggi alla 'Ndrangheta essendo il numero uno dei ricercati calabresi".
L'arresto del latitante è stato possibile grazie alla struttura investigativa formata da personale della Sezione catturandi della Squadra mobile di Reggio Calabria e da personale specializzato del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine.
"Una struttura che ha incrementato la propria attività in particolare dopo la strage di Duisburg dell'agosto 2007 e all'indomani delle
catture in Olanda di Strangio e Romeo - ha detto Silvio Torri, funzionario del Sevizio centrale operativo- avviando una serie di attività
finalizzate a rintracciare la filiera di favoreggiamento e restringendo il cerchio intorno ai personaggi molto vicini a Tegano".
"Gli uomini hanno notato movimenti particolarmente sospetti in appartamenti a circa 25-30 chilometri da Reggio Calabria - ha raccontato Torri -
hanno quindi circondato l'area che comprendeva alcune palazzine fino ad individuare i due appartamenti comunicanti dove era nascosto il
latitante''.
Con Tegano sono stati arrestati il genero, uno dei suoi principali fiancheggiatori che è un pregiudicato locale e altre tre persone proprietari degli appartamenti dove si nascondeva.
Il nome dei Tegano è legato alla guerra di mafia che ha fatto 600 vittime. Le cosche contrapposte nella faida durata dall'ottobre '85 all'estate del '91 erano da una parte i De Stefano, Tegano, Libri, Latella, Barreca, Paviglianiti, Zito, dall'altra Imerti, Saraceno, Condello, Fontana, Serraino, Rosmini.
(modificato il 28/04/2010)