Reggio Calabria: in manette 12 truffatori

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Un assegnoUn finanziamento di 18mila euro da estinguere senza averlo mai richiesto.

È stata proprio la denuncia fatta nel 2008 dopo questo episodio, che ha generato l'indagine portata a termine dagli uomini della polizia postale di Reggio Calabria.

Questa mattina sono state arrestate 12 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al falso e alla sostituzione di persona, prestito e mutui fittizi ai danni di ignari cittadini, clienti di alcuni istituti di credito. La metà degli arrestati sono finiti in carcere, gli altri ai domiciliari. Per l'arresto del tredicesimo membro della banda è solo questione di tempo.

Il gruppo, al cui vertice c'era un mediatore di commercio di 67 anni, aveva intascato somme per centinaia di migliaia di euro.

I truffatori riuscivano ad aprire conti correnti, ottenevano finanziamenti e mutui bancari, utilizzando buste paga falsificate, cud e documenti di identità contraffatti, grazie anche alla connivenza di un'impiegata in un istituto di credito che durante i controlli chiudeva uno o entrambi gli occhi.

Un'altra fonte di guadagno della banda derivava dagli acquisti effettuati pagando con assegni a vuoto emessi sui conti aperti con i documenti falsi.

L'attività truffaldina dell'organizzazione è emersa dopo una lunga indagine fatta di intercettazioni telefoniche, analisi di documenti e contratti; le prove delle truffe sono state accumulate grazie all'abilità degli investigatori che sono riusciti ad evitare che le vittime subissero le conseguenze economiche delle truffe, senza però mettere in allarme i criminali. Sono state almeno venti le persone "salvate" dagli agenti durante il periodo dell'indagine.

14/02/2012