Riunione Europol sul conflitto in Ucraina

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prefetto RizziSi è svolta questa mattina in videoconferenza una riunione Europol, presieduta dal direttore esecutivo Catherine De Bolle, finalizzata a definire il supporto informativo ed operativo ai Paesi membri riguardo al conflitto in Ucraina.

A rappresentare la posizione del nostro Paese era presente in videocollegamento il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Rizzi, che ha portato i saluti del capo della Polizia Lamberto Giannini. Richiamando quanto sostenuto dal ministro dell’Interno Lamorgese nella recente riunione del Consiglio giustizia e affari interni (GAI), il prefetto Rizzi ha sottolineato la necessità di “individuare un luogo di confronto permanente, sulla base dell’esperienza del Law Enforcement Forum sul NGEU (Next generation EU, un fondo per la ripresa, in inglese recovery fund, approvato dal Consiglio europeo per sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID - 19), co presieduto dall’Italia con Europol, per l’analisi dell’impatto del conflitto russo-ucraino sulla criminalità organizzata transnazionale ed il terrorismo, prevedendo specifici focus sulle principali minacce criminali”.

L’Agenzia europea, sin dall’inizio dell’invasione russa, ha messo in campo tutti gli strumenti per sostenere in particolare gli Stati più prossimi alla regione del conflitto poiché posti al margine orientale dei confini dell’Unione.

prefetto Rizzi 2La riunione ha visto la presenza anche del capo di Stato maggiore dell’Arma dei carabinieri Mario Cinque e dal capo di Stato maggiore della Guardia di finanza Francesco Greco.

L’Italia supporta fortemente la pianificazione e l’esecuzione di operazioni congiunte nell’ambito delle diverse azioni operative finalizzate al controllo ed al perseguimento dei traffici illeciti posti in essere dalle organizzazioni criminali.

Dai primi segnali, appare evidente che la crisi russo-ucraina in corso, al pari di quella sanitaria dell’ultimo biennio, potrebbe diventare una formidabile opportunità per la criminalità organizzata. Per tale ragione è necessaria una sempre maggiore coesione tra i Paesi membri e tra le rispettive forze di polizia.

Serena Felici

04/04/2022
(modificato il 20/03/2024)