Roma: baby sequestratore tradito dai tatuaggi
Una rapina trasformata in sequestro di persona a scopo di
estorsione. È il reato di cui è accusato un giovane 17enne di origine rom, arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra
mobile di Roma.
Era il 13 marzo quando tre ragazzi romani, sotto la minaccia di coltelli, sono stati costretti a salire sulla macchina di due giovanissimi, uno dei
quali con tre stelle tatuate sul collo e un altro tatuaggio sulla mano, descritti successivamente nella denuncia delle vittime.
I due, dopo averli derubati, hanno tentato di far effettuare ad uno di loro un prelievo bancomat, ma non avendo il codice, lo hanno obbligato a
telefonare a casa per farselo dare. Durante la telefonata si sono resi conto che la sorella del ragazzo era a casa da sola; a quel punto l'idea:
chiedono un riscatto in gioielli per il rilascio del fratello, avvenuto subito dopo la consegna di quanto stabilito.
La notte del 19 marzo la Squadra mobile ha fatto irruzione in un campo nomadi della Magliana, a Roma, alla ricerca di due ragazze di origine rom di
cui i genitori avevano denunciato la scomparsa. Le giovani sono state ritrovate nel campo in compagnia di due minorenni.
Uno dei due aveva dei tatuaggi che gli agenti, ricordando il fatto avvenuto qualche giorno prima, hanno ritenuto compatibili con quelli descritti
dalle vittime del sequestro, trovando anche degli oggetti che sembravano essere frutto di furti.
Dopo un confronto il ragazzo è stato identificato come uno degli autori della rapina-sequestro e anche un anello trovato in suo possesso
è stato riconosciuto come uno degli oggetti usati per pagare il riscatto.
Il "baby" criminale, quasi maggiorenne e con molti precedenti penali, è stato arrestato e gli investigatori sono sulle tracce del suo
complice.
(modificato il 29/09/2010)