Roma: sequestrato il tesoro dei Casamonica
Un patrimonio di circa
10 milioni di euro composto da immobili, terreni, conti correnti ed auto di lusso, è stato sequestrato nei giorni scorsi dagli agenti della
Divisione anticrimine della questura di Roma a conclusione dell'operazione "Crime contract". (Guarda il video)
È il risultato di una serie di inchieste portate a termine dalle procure di Reggio Calabria e di Palmi. I beni sequestrati sono
riconducibili a otto componenti della criminalità organizzata romana, legata alla famiglia dei Casamonica.
Partendo dall'analisi del patrimonio del clan romano, che nella Capitale ha da sempre gestito affari legati ad usura e truffe, gli investigatori
hanno trovato un legame con Pietro D'Ardes, un ex ispettore del lavoro già rinviato a giudizio nel 2009 per associazione per
delinquere.
Il sodalizio con Rocco Casamonica, il capo famiglia dell'organizzazione criminale romana, aveva portato alla costituzione di 15 aziende, 13
società di capitali e 21 cooperative tra Lazio, Campania e Calabria.
Le società sequestrate dalla polizia si occupavano della gestione di parcheggi, mense e supermercati, mentre alcune cooperative avrebbero
dovuto mettersi in affari per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti in Campania.
Questa attività finanziaria serviva a reinvestire gli ingenti proventi delle attività illecite e a partecipare ad appalti pubblici e
privati. In particolare è stata analizzata l'attività della cooperativa "Lavoro" che nel 2008 aveva acquisito la "All service",
società che gestisce la movimentazione di circa 3 milioni di container nel porto di Gioia Tauro.
Un vero e proprio salto di qualità quello che la famiglia Casamonica ha intrapreso, allacciando relazioni con le principali cosche della
'ndrangheta calabrese e della camorra campana, con un giro d'affari di circa 40 milioni di euro all'anno.