Rosarno: immigrati sfruttati da "caporali", decine di arresti

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La Polizia di Stato di Reggio Calabria, coadiuvata dai Carabinieri e dai Finanzieri del Comando Provinciale, sta eseguendo una maxi operazione per l'esecuzione di 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di italiani e stranieri ritenuti responsabili dello sfruttamento della manodopera straniera clandestina, da impiegare, sottopagandola, nelle campagne di Gioia Tauro e di Rosarno per la raccolta di agrumi. L'attività è il frutto di complesse investigazioni interforze, avviate nel mese di gennaio dalla Procura della Repubblica di Palmi a seguito dei gravi disordini verificatisi nella città di Rosarno, volte a chiarire i motivi che hanno scatenato la rivolta degli extracomunitari, nonché le ragioni più profonde del malcontento della comunità di stranieri ivi residente, ponendo particolare attenzione sul fenomeno dello sfruttamento della manodopera extracomunitaria di origine africana. Le indagini della squadra mobile, dei carabinieri e dei finanzieri, hanno accertato come, alla base delle proteste e degli episodi di violenza, vi erano le condizioni di assoluta subordinazionein cui versavano i migrantes,finiti nelle mani di persone che, sotto gravi minacce di ritorsioni, imponevano opprimenti e inique condizioni lavorative. Sulla scorta dei riscontri ottenuti dalle indagini della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, sono state espletate anche investigazioni di polizia economica/finanziaria dalla Guardia di Finanza Palmi, delegata ad accertare gli assetti finanziari e patrimoniali in capo ai diversi indagati, che hanno consentito di ricostruire in capo ad ogni singola ditta o impresa agricola la massa di beni mobili ed immobili frutto di illecito arricchimento e, soprattutto, funzionale alla realizzazione delle condizioni di impiego di manodopera in nero. Nel corso dell'operazione sono state inoltre sequestrate 20 aziende e 200 terreni, per un valore totale presuntivo di circa 10 milioni di euro.

26/04/2010
(modificato il 28/04/2010)
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