Rubava rame e slot machine, presa banda di romeni

Erano specializzati in furti di grandi quantità di rame ma non disdegnavano di rubare slot-machine contenenti il denaro per pagare le vincite, nonché altri colpi realizzati per autofinanziarsi.

L'attività della banda è stata interrotta dagli uomini della Squadra mobile di L'Aquila che hanno arrestato tre dei sei membri del gruppo criminale, composto da cinque romeni e un moldavo. Gli altri tre, tra i quali una donna, sono fuggiti all'estero e per la loro cattura sono state avviate le indagini attraverso l'Interpol.

L'indagine della Mobile, denominata "Las Vegas", è relativa al periodo compreso tra aprile e agosto scorsi, nel quale i membri della banda sono accusati di aver depredato alcuni esercizi commerciali di L'Aquila e provincia, dai quali hanno asportato dieci slot machine contenenti denaro per un ammontare di circa 50mila euro. Inoltre gli investigatori stanno valutando le loro responsabilità in relazione ad altri colpi commessi nella zona con lo stesso modus operandi.

Un'altra attività molto redditizia del gruppo criminale riguardava il furto di rame, rivenduto al mercato nero ad un prezzo oscillante tra i 3,50 e i 4 euro al chilo, a seconda del grado di pulizia.

I cavi venivano asportati da alcuni capannoni industriali della zona abbandonati dopo il sisma del 2009, e si calcola che finora i criminali ne abbiano rubati oltre 6 tonnellate.

Gli arrestati sono anche accusati del furto di auto, furgoni e materiale utilizzato per compiere gli altri reati (telefonini, attrezzi e chiavi da lavoro, utensili elettrici), nonché della relativa ricettazione.

Dall'indagine è emerso inoltre che i criminali si dedicavano anche ad altre tipologie di furti, prendendo di mira negozi, case abitate, inagibili e addirittura cimiteri.

Gli investigatori hanno condotto l'indagine effettuando numerosi appostamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, utilizzando anche sistemi di localizzazione gps applicati alle vetture degli indagati.