Ottolenghi: in un libro gli scritti del padre della Polizia scientifica
È stato presentato a Roma, alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea, il libro “Salvatore Ottolenghi. Una cultura professionale per la polizia dell’Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934)” curato da Nicola Labanca, insegnante di storia contemporanea all’università di Siena, e Michele Di Giorgio, ricercatore in storia contemporanea all’università di Venezia.
All'evento era presente anche il capo della Polizia Franco Gabrielli che nel suo intervento ha detto: "Salvatore Ottolenghi è stato un grande luminare nel mondo della scienza ed in particolare delle scienze forensi. Quest'opera ha il merito di aver raccolto in maniera sistematica ed intelligente gli scritti di Ottolenghi rendendo onore ai pensieri e alle opere di questo grande scienziato che fu il primo direttore della scuola di Polizia Scientifica" ha proseguito "Il professor Ottolenghi ha infatti dato tanto alle scienze forensi che oggi ci permettono e ci aiutano sempre più ad addivenire alla verità fornendo un servizio utile alla comunità".
L’incontro è stato coordinato da Raffaele Camposano, direttore del museo e dell’ufficio storico della Polizia di Stato.
Salvatore Ottolenghi è ritenuto il fondatore della Polizia Scientifica. Medico di origini astigiane nato nel 1861, Ottolenghi è stato l’ideatore della disciplina della criminologia scientifica e promotore della Scuola di Polizia Scientifica istituita nel 1903. Introdusse il cartellino segnaletico ed un innovativo metodo di classificazione delle impronte digitali (il sistema Gasti), istituendo il servizio di segnalamento e di identificazione e il casellario centrale d’identità.
È grazie all’importante opera del medico italiano che la Polizia scientifica, nell’attuale significato, intesa come scienza autonoma applicata all’investigazione criminale, si è potuta definire concretamente agli inizi del 20° secolo.
Il libro mette a disposizione degli appassionati della materia e degli studiosi, la vita del medico astigiano fra l’Italia liberale e fascista e le scoperte che lo portarono ad essere considerato il fondatore della Polizia scientifica.