Sette religiose: un convegno per capirne di più

CONDIVIDI

immagine di un fuocoNelle regioni del nord Italia la presenza delle sette religiose è più numerosa. Questo è quanto emerso nel primo convegno nazionale sul tema "Il fenomeno delle sette in Italia'' organizzato ieri ad Ancona dall'Associazione comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con l'Università' Europea di Roma.

Un monitoraggio nazionale sulle vittime delle sette condotto dal numero verde anti sette dell'Associazione ha contato 600 casi trattati in cinque anni nelle regioni del Nord. Il centro Italia registra 383 casi, mentre il sud ne annovera 307. Dal 2006 al 2007 c'e' stato un incremento del fenomeno, con 851 persone ascoltate.

A chiedere aiuto (64%) sono soprattutto le donne. Le fasce di eta' coinvolte sono varie: giovani 22%, adulti 64%, anziani 14%. Quanto alla tipologia dei gruppi, nel 49% dei casi si tratta di psicosette, seguite da un 15% di gruppi pseudo-religiosi, 12% satanisti, 10% gruppi magici, l'8% gruppi esoterici.

Le persone che si sono rivolte al numero verde sono state quasi 9.000 e 1.853 le segnalazioni accolte, alcune delle quali poi trasmesse alla Sas (Squadra anti sette) della Polizia di Stato.

Sono intervenuti al convegno come rappresentanti della Polizia di Stato il direttore della Direzione centrale anticrimine (Dac) Francesco Gratteri e il direttore della divisione analisi del Sevizio centrale operativo (Sco) Tiziana Terribile. Presente anche il sottosegretario alle riforme e innovazione nella Pubblica amministrazione Gian Piero Scanu che ha ricordato come "l'attività di repressione e' rimessa alle Forze dell'ordine e, in particolare, alla Squadra antisette della Polizia di Stato che, seppur nelle difficoltà legate alla carenza di una normativa adeguata, si adopera per garantire la maggiore efficacia nel contrastare i comportamenti illegali che maturano all'interno delle sette sataniche e ridare così speranza alle stesse vittime ed alle loro famiglie".

La squadra anti sette, è costituita da una task force di investigatori inserita all'interno della Direzione centrale anticrimine. La Sas, coadiuvata da psicologi e esperti dell'Unità di analisi crimini violenti (Uacv) della Polizia scientifica, coordina le attività svolte a livello periferico dalle Squadre mobili delle questure. Ad un anno dalla sua formazione, ha fatto registrare una maggiore conoscenza delle attività condotte dalle "sette" che, spesso ai limiti della legalità, riducono i loro adepti in uno stato di condizionamento mentale.

13/12/2007
(modificato il 17/12/2007)
Parole chiave: