Terrorismo: la minaccia per il Vaticano esiste

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"La minaccia esiste. Questo è ciò che emerge dai colloqui che ho con i colleghi italiani e stranieri. Ma una cosa è l'esistenza di una minaccia, altra cosa la pianificazione di un attacco. Al momento posso dire che non siamo a conoscenza di piani di attacco al Vaticano o al Santo Padre". È quanto rivela Domenico Giani, comandante della Gendarmeria Vaticana, in un'intervista che apparirà sul numero di marzo di Poliziamoderna, e il cui testo integrale è disponibile sul sito della rivista www.poliziamoderna.it.

"Il livello di attenzione", spiega Giani, "è costantemente alto, sempre adeguato alle circostanze. Non esistono solo le minacce dell'Isis, ma anche i rischi di azioni solitarie, che sono più pericolose perché imprevedibili. Penso a fanatici, a disturbati mentali, a mitomani, oppure semplicemente a individui che potrebbero decidere di agire in Vaticano per la rilevanza mediatica che se ne può ricavare".

Quanto all'atteggiamento di Papa Francesco dinanzi a questa situazione di pericolo, il capo dei gendarmi vaticani afferma: "Il Santo Padre è ben consapevole della minaccia che grava sulla sua persona, ma la sua unica preoccupazione è per i fedeli. Il Santo Padre non intende abbandonare lo stile del suo pontificato, fondato sulla prossimità. Cioè sull'incontro diretto con il maggior numero possibile di persone. Anche da Pontefice, è rimasto il sacerdote che non vuole perdere il contatto con il suo gregge. Siamo dunque noi incaricati della Sua sicurezza che dobbiamo adeguarci a Lui, e non viceversa. Dobbiamo fare di tutto perché Egli possa continuare a svolgere il suo ministero come vuole, e crede".

Giani rivela che l'apparato di sicurezza vaticano si sta avvalendo anche della collaborazione di servizi di Paesi islamici. "Da numerosi Paesi islamici non mi arrivano solo preziose informazioni, ma anche attestati di stima e ammirazione per il Santo Padre. Posso dire che oggi il Santo Padre è visto e rispettato dall'Islam come la più influente autorità morale al mondo. E questo sia da parte di autorità religiose che civili".

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02/03/2015
(modificato il 03/03/2015)