Trigesimo della morte del capo della Polizia Antonio Manganelli

CONDIVIDI

Il trigesimo in memoria del capo della Polizia Antonio ManganelliOggi 20 aprile 2013 ricorre il trigesimo della morte del capo della Polizia Antonio Manganelli.

La ricorrenza è stata ricordata con una messa celebrata alla Scuola superiore di Polizia che è anche il luogo dove, nel sacrario dei caduti della Polizia di Stato, sono custodite le sue ceneri.

La funzione religiosa è stata seguita da molte persone che hanno manifestato la loro vicinanza ai familiari del Prefetto.

Presenti oltre a parenti e amici, il ministro dell'interno Annamaria Cancellieri, il vice capo vicario della Polizia Alessandro Marangoni, i direttori centrali del dipartimento di pubblica sicurezza, i capi delle altre forze dell'ordine e tanti appartenenti alla Polizia di Stato.

La cerimonia è stata resa speciale dalle parole espresse dal vice capo vicario della Polizia Marangoni che ha detto "mi hai insegnato cose straordinarie in maniera perfetta e durante questo mese è stato come se tu ci fossi ancora e sempre pronto ad ascoltarmi".

"Tante sono state - ha proseguito Marangoni - le lettere e le telefonate di gente che non conoscevo che sono arrivate dall'Italia e dall'estero per esprimere la loro gratitudine. Questi gesti semplici ma profondi, danno la dimostrazione dell'importanza di lavorare con il cuore e con la testa".

Altrettanto speciale è stata la testimonianza del professor Salem che in America ha curato il prefetto Manganelli. "Aver conosciuto il vostro capo della Polizia è stato un privilegio per me che mi ha profondamente colpito per la sua umiltà e gentilezza. Anche nella sua malattia ha dato dimostrazione di forza e coraggio mettendo se stesso in secondo piano rispetto ai suoi uomini che amava - ha detto il professore - che ha concluso dicendo io mi inchino a lui".

Il trigesimo in memoria del capo della Polizia Antonio ManganelliDopo la liturgia che si è conclusa con un caloroso applauso, il ricordo di Antonio Manganelli è stato reso più tangibile con la dedica in sua memoria di un'aula della Scuola superiore che accoglie i funzionari di Polizia nel loro percorso formativo. A scoprire la targa di intitolazione sono state la signora Manganelli e la figlia Emanuela.

Una volta entrati nell'aula ci si immerge in tanti ricordi e testimonianze di stima e di affetto per il capo della Polizia , espressi con targhe, riconoscimenti, oggetti unici e foto di eventi e di momenti importanti, che simboleggiano il successo di un uomo carismatico.

Un'aula che avrà anche per tutti i frequentatori dei corsi, giovani commissari, affermati dirigenti , un significato particolare:quello della storia di un leader, fatta di vicinanza nei confronti dei poliziotti e della gente ma anche di esempi tangibili dell' impegno profuso nella lotta alla criminalità e nella diffusione dei valori della legalità.

Infatti gli elogi e gli apprezzamenti che ha avuto durante la sua carriera, sia dai rappresentanti delle istituzioni che dai cittadini, non sono mai terminati neanche dopo la sua scomparsa a testimonianza della ricca eredità morale e di principi che lascia.

Fu nominato capo della Polizia il 25 giugno 2007, dopo una carriera caratterizzata da una straordinaria operatività nel campo delle investigazioni, che gli ha permesso di svolgere il suo incarico da direttore generale della pubblica sicurezza in maniera vincente contro la criminalità organizzata.

Oltre ad essere stato investigatore di rango ed a cambiare la gestione dell'ordine pubblico è stato il primo a comprendere come non ci possa essere sicurezza senza la partecipazione di tutti.

Ha saputo difendere i risultati dei suoi ragazzi spesso raggiunti con sforzi che solo lui sapeva capire e apprezzare, lui che quegli stessi sforzi li ha messi in campo per 40 anni; ma ha anche saputo chiedere scusa per gli errori commessi avendo come unico faro la Legge sulla quale aveva giurato da giovane commissario.

20/04/2013
(modificato il 22/04/2013)
Parole chiave:
manganelli - cerimonia - trigesimo