Trovato a Roma l'arsenale del killer di Vincenzo Femia

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Le armi sequestrate del box del killerGli agenti della Squadra mobile di Roma hanno scoperto e sequestrato un arsenale con sei pistole, un fucile, munizioni, un passamontagna e un giubbotto antiproiettile. Il tutto era nascosto in un box di via Torrevecchia, nel quartiere Primavalle della Capitale.

La "Santa Barbara" era nella disponibilità di Gianni Cretarola, il 31enne arrestato qualche giorno fa con l'accusa di essere il killer che la sera del 25 gennaio scorso freddò, insieme ad un complice, il boss della 'Ndrangheta Vincenzo Femia, crivellandolo con undici colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata da una calibro 9 e da un revolver.

Nel corso dell'indagine gli investigatori della Mobile hanno scoperto che l'arrestato aveva affittato il box, utilizzando documenti falsi.

Sono in corso accertamenti per verificare se tra le armi sequestrate ci siano anche quelle che hanno ucciso Femia oppure se siano state utilizzate per altri omicidi.

Secondo gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia, il 67enne fu assassinato per un regolamento di conti. Il boss infatti, essendo il referente nella provincia di Roma della cosca San Luchese Nirta - Scalzone, non avrebbe dato il suo assenso all'apertura di una "Locale della 'Ndrangheta" (ovvero un consorzio malavitoso tra diverse famiglie 'ndranghetiste ) nel territorio di sua competenza.

L'uomo fu attirato in trappola dai suoi carnefici con la scusa di organizzare un traffico di droga.

Per non lasciare tracce Cretarola lasciò a casa il proprio telefono cellulare, utilizzando in quell'occasione un altro telefono intestato a una persona fittizia.

Ma nonostante questo espediente, l'analisi dei tabulati telefonici ha permesso di trovare un collegamento con il suo assassino.

19/07/2013
(modificato il 20/07/2013)
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